A sette anni dalla prima edizione, Frutti dell’amicizia esce arricchito di nove capitoli. Un libro fortunato, che ancora segue le avventure di Bartolomeo Gottero all’incessante caccia di frutti perduti, in cui tuttavia l’autrice, sua compagna e sodale, si sofferma maggiormente sugli ambienti, sulle prassi e sugli antefatti, integrando la narrazione con alcuni brani corali che superano la singola relazione o la singola ricerca. Pur nell’intento letterario e non manualistico dell’opera, rimane e si completa la rassegna di personaggi e di istituzioni che hanno animato l’esperienza di Mariangela Bonavero e Bartolomeo Gottero, più insolita e irripetibile nella sostanza dei frutti scampati all’oblio che, come si legge nella presentazione, questo libro salva una seconda volta.
Dalla IV di copertina
A mostre concluse, si dividono fraternamente le mele e, tra una fetta e l’altra, parole leggere e possibili. Il racconto, la storia, il nome ritrovato formano il retrogusto sottile del frutto, quello che non si scorda più perché è diventato parte integrante della persona.
Mariangela Bonavero è nata a Rivoli nel 1946. Per Maestri di Giardino Editori ha pubblicato la prima edizione di
Frutti dell’amicizia (2012) e Sei tu il giardino (2015).
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